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restauro

Stucco e ricostruzioni superficiali.

Lo stucco è un ammasso morbido e malleabile che si utilizza per chiudere piccole lacune e microfessure, onde ottenere un’omogeneità superficiale essenziale per un effetto esteticamente uniforme.

Lo stucco e la stuccatura su opere lignee.

È costituito di tre componenti, un inerte, un legante, e pigmenti; se lo si diluisce diventa utilizzabile anche come colore ed applicabile a pennello.

Intervenendo su legno, l’inerte che consente di ottenere i migliori risultati è il gesso Bologna o solfato di calcio biidrato CaSO4 · 2H2O.

Una volta che si sono rotti gli ammassi, portandolo ad una consistenza polverosa, lo si setaccia e si procede alla preparazione dell’amalgama.

Preparazione dello stucco.

Sistemiamo il gesso ridotto in polvere su una superficie liscia e pulita, lo misceliamo con le polveri pigmentati più sottili e volatili, il nero d’avorio (polvere d’ossa combuste), il giallo (ossido di ferro) e ne ricaviamo una fontanella in cui verseremo la colla1.

Impastiamo fino ad ottenerne la consistenza desiderata, e correggiamo la colorazione.

Si presenta di colore verde, aggiungeremo il rosso (ossido di ferro) per ottenere un colore simile a quello del legno costituente l’opera su cui stiamo intervenendo.
spatole per applicazione stucco.
Eseguiamo l’applicazione del composto con spatole in acciaio, flessibili, ma non troppo; dobbiamo spingere la malta in fondo alle lacune per ottenere una struttura coesa ed uniforme.

Le spatole possono essere di varie forme, come nell’immagine a sinistra, con manico, lamine rettangolari, o martellate a goccia; sceglieremo di volta in volta quella più funzionale alla lavorazione specifica.

Dopo l’applicazione attenderemo qualche ora, che si asciughi completamente.
abrasivi per lavorazione stucco.
A questo punto procediamo con l’asportazione degli eccessi, utilizzando spugne abrasive a grana fine, bisturi, lame e paglietta metallica.

Tutti questi abrasivi sono piuttosto leggeri e controllabili, consentendoci di intervenire sulla sola massa dello stucco, senza compromettere le patine superficiali adiacenti.

Terminate queste operazioni, procederemo con i tratt amenti superficiali previsti.

A questo link è scaricabile la scheda tecnica che utilizziamo nella nostra attività


1 – è preferibile utilizzare colla di coniglio: si fa gonfiare per qualche ora, in proporzione del 12-15% in acqua, e la si scioglie a bagnomaria.