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Progetto Sacher

SACHER (Smart Architecture for Cultural Heritage in Emilia-Romagna) è un progetto dedicato ai Beni Culturali finanziato dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (POR FESR 2014-2020).

Il progetto intende fornire un contributo fondamentale alla valorizzazione e alla tutela dei Beni Culturali, garantendo alle istituzioni culturali, agli esperti in conservazione-restauro dei Beni e al pubblico una innovativa piattaforma ICT, disponibile su Web, che faciliti l’accesso ai dati relativi ai Beni Culturali (BBCC) in tutta la fase della loro vita.

Sfruttando le risorse del Cloud Computing e del paradigma Active Digital Identity, SACHER garantirà all’utente un prodotto completamente distribuito e open source, in grado di integrare le infrastrutture hardware e software, pubbliche o private, impegnate nella conservazione dei dati relativi al vasto patrimonio culturale nazionale.

Sorgente: Progetto Sacher

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Trasportare le opere d’arte in sicurezza – Archeomatica

Le opere d’arte, quando trasportate, possono subire seri danni dovuti a sollecitazioni di temperatura e umidità e urti.

Per essere sicuri che le condizioni di conservazione siano state adeguate durante tutto il viaggio, Testo ha sviluppato il data logger USB testo 184-G1 che è in grado di registrare, anche per mesi, i principali parametri temperatura, umidità e vibrazioni subite dall’oggetto d’arte.

L’utilizzo è semplice e i dati sono subito disponibili in formato pdf per poter essere visionati immediatamente con un PC e, se necessario, inviati per e-mail al responsabile. Inoltre, una volta a destinazione, un rapido sguardo al display o ai led di allarme permette di conoscere immediatamente se i valori limite sono stati rispettati.

Sorgente: Trasportare le opere d’arte in sicurezza – Archeomatica

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I vantaggi della realtà virtuale per l’Heritage BIM – Archeomatica

La realtà virtuale (VR) si sta ormai diffondendo in diversi settori ed è disponibile attraverso i dispositivi di utilizzo quotidiano. Anche nell’ambito dei Beni Culturali essa può essere considerata un’opportunità, tanto più che adesso è immediatamente disponibile grazie a modelli derivanti direttamente dal rilievo 3D, senza dover passare da modelli 3D BIM creati appositamente.

Inoltre, offre una modalità di visualizzazione e di interpretazione del rilievo decisamente più intuitiva e interattiva, rispetto a quella tradizionale in 2D, spesso difficilmente interpretabile anche dagli addetti ai lavori.

“I progressi registrati dai visori di realtà virtuale commerciali e domestici ci hanno fatto pensare che esista un mercato in espansione. Fornire quindi un contenuto da visualizzare in VR direttamente sui nostri software di rilievo è stato uno sviluppo logico”, ha dichiarato Oliver Buerkler, Construction Product Manager di FARO. “Il nostro software CAM2 SCENE 7.1 rappresenta la prima incursione in questo settore, garantendo un’esperienza di realtà virtuale immersiva”.

Il tradizionale software per la documentazione 3D si evolve per rispondere alle esigenze in costante evoluzione dei progettisti. CAM2 SCENE 7.1 consente agli utenti di visualizzare, comodamente dal proprio ufficio o dalla propria postazione di lavoro, un intero progetto – cioè l’intera gamma delle scansioni correlate – in realtà virtuale 3D attraverso visori di realtà virtuale compatibili, come Oculus Rift o HTC Vive.

Sorgente: I vantaggi della realtà virtuale per l’Heritage BIM – Archeomatica

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Online Archeomatica 1-2018 – Un numero dedicato ai servizi satellitari per il monitoraggio dei beni culturali – Archeomatica

“É la manutenzione ordinaria la chiave”, sostiene perciò a ragione Tomaso Montanari, insieme – aggiungiamo noi – all’indispensabile attività di monitoraggio. Quel monitoraggio ravvicinato e tecnologicamente avanzato, che costituisce la nuova frontiera dei processi di conservazione e che tanto spazio trova sulle pagine di Archeomatica.

Una nuova frontiera in cui è necessario innanzitutto valorizzare le risorse oggi disponibili, spesso faticosamente costruite nel tempo, iniziando dalle nostre piattaforme digitali, aperte a tutti, i cui dati vanno arricchiti e aggiornati con quelli provenienti da rilievi strumentali tecnologicamente più avanzati.

Il programma essenziale che va intrapreso sui beni culturali consiste, dunque, nell’attivazione di un continuo monitoraggio che consenta di porre a confronto le informazioni che provengono dai processi di deteroriamento dai materiali, rilevabili attraverso i dati di cui sopra, e quelli conservati negli atti documentali storici, raccolti e immagazzinati fino ad ora. Una chiave doppia, monitoraggio e manutenzione, che può accrescersi e potenziarsi attraverso un adeguato trattamento dei dati rilevati a mezzo di servizi tecnologici in costante evoluzione.

Sorgente: Online Archeomatica 1-2018 – Un numero dedicato ai servizi satellitari per il monitoraggio dei beni culturali – Archeomatica

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