23/11/2019 Laura Gigliotti
E’ una mostra particolare, aperta per un tempo brevissimo, dal 21 novembre al 6 dicembre, in un luogo particolare, l’ex Convento delle Benedettine di Vicolo Valdina. Una personale di un solo artista, il futurista Tato, come si rinominò, considerato l’inventore dell’aereopittuta. Nato a Bologna nel 1896, morto a Roma nel 1974, appartiene al cosiddetto “secondo futurismo”. Dopo le vicende fondative degli anni dieci – venti, non si tratta più di una sfida a un presente “passatista” in nome di un’anticipazione di futuro, ma di saper rispondere al confronto con un presente ormai “avanzato” da interpretare più che scavalcare, annotava Enrico Crispolti nel poderoso catalogo della mostra sul Futurismo al Palazzo delle Esposizioni nel 2001. Una diversa realtà che implica “nuove condizioni di visione, nuove emozioni, nuovi traguardi immaginativi”.
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