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restauro

Intaglio ligneo e ricostruzione delle lacune.

Questo articolo mostra un organo la cui cassa è ricchissima di intagli lignei.

È un ottimo spunto per parlarne.

A volte le opere che dobbiamo restaurare sono carenti di alcune loro componenti e ci viene chiesto di ricostruirle.

Quando a mancare sono parti intagliate il budget messo a disposizione dal committente potrebbe essere insufficiente a remunerare il tempo di lavoro necessario alla realizzazione degli intagli mancanti.

In questi casi, si può anche non accettare il lavoro, se non esistono vincoli contrattuali precedenti, oppure cercare soluzioni che soddisfino il cliente e permettano un buon risultato finale.

Un aiuto in questo senso ci viene dalle resine epossidiche del tipo finto legno.

Il primo passo consiste nel prendere un calco di uno degli intagli superstiti; possiamo farlo con gesso, pasta di pane, gomma siliconica, dopo aver applicato una patina isolante, rimovibile alle superfici di cui si vuole prelevare la forma plastica.

Si riempie il calco ottenuto, con resina epossidica, la migliore è l’araldit hv 427 con relativo indurente, e si lascia fermo finchè non è terminata la reazione di indurimento.

Lo si toglie dal calco, si stuccano eventuali bolle d’aria, si levigano le superfici; il nostro intaglio è pronto per essere applicato e sottoposto alle lavorazioni successive che devono renderlo omogeneo esteticamente al resto dell’opera.

Un esempio di questa serie di interventi si può visualizzare
qui.

Un altro esempio lo possiamo visualizzare in una serie di immagini postate nel vecchio blog, che ripropongo.

ricostruzione di intaglio.
ricostruzione di un intaglio, in resina epossidica.


intaglio collocato in sede.
Intaglio posizionato nella sua sede.

La parte mancante è ottenuta con resina del tipo finto legno.

L’intaglio completo, viene inserito, per prova, nella sua sede originaria.

intaglio dorato e patinato
Intaglio dorato e ricollocato.

Successivamente viene rivestito di gesso, dorato, patinato e fissato.

In certi casi ci troviamo di fronte alla caduta e perdita di elementi dell’opera che stiamo restaurando.

Ovviamente ci viene richiesto di ricostruirli; le tracce evidenti sul pezzo, immagini scattate nel passato, la conformazione selle superfici adiacenti la lacuna, ci possono consentire di comprenderne la loro forma.

In questo caso, se si tratta di modanature, non ci resta che prendere la sagoma di quelle esistenti, realizzarli con la stessa essenza di quelle adiacenti, ed applicarle.

Se siamo di fronte a parti intagliate, aggiungiamo inserti in legno, in una varietà compatibile a quella in opera, fino ad ottenere il volume della forma da ricostruire.

Ricostruzione dell’intaglio con essenza lignea.

Un esempio può essere fornito dalla ricostruzione di una corona intagliata su uno stemma, nell’immagine vediamo il primo passaggio, l’innesto di essenza lignea analoga a quella in opera.

ricostruzione volumetrica dell'intaglio.
ricostruzione volumetrica.

Quando avremo la certezza di una piena adesione della colla, iniziamo a sgrossare la forma, realizzando i contorni esterni della scultura.

inizio sagomatura dell'intaglio.
inizio sagomatura.

Procediamo al perfezionamento della scultura, nei suoi minimi particolari, con sgorbie, scalpelli, bisturi e minitrapano con frese piccole, quelle da dentista sono ottime.

sagomatura dell'intaglio.
sagomatura.

Fino ad ottenere le forme volute.

intaglio terminato.
intaglio eseguito

Non ci resta ora che patinarlo,

intaglio patinato.
intaglio patinato.

collocarlo nella sua sede, completandone gli interventi assieme al resto dell’opera:

intaglio applicato.
intaglio applicato, in fase di lucidatura.
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Varie

Lavoro manuale: considerazioni personali

Il lavoro manuale è, spesso, considerato nell’immaginario collettivo, come antitetico all’uso di apparati tecnologici.

Considerazioni sul lavoro manuale e non:

  • la prima constatazione riguarda l’attivazione e la gestione di una macchina o qualsiasi altro apparato: sono sempre e comunque le mani ed il cervello dell’operatore ad utilizzare o programmare gli strumenti operativi;
  • occorre poi definire che cosa si intenda con lavoro manuale; a me lavoro manuale di misurazionericorda molto una vignetta di “Asterix il gallico” dove il fabbro, con l’aiuto della pozione magica, batte il ferro con i pugni. In qualsiasi altro modo si agisca, si utilizzerebbe un attrezzo più o meno complesso;
  • anche se sfruttiamo le potenzialità di un utensile, consideriamo scalpello e mazzuolo (i più utilizzati) o un bisturi, non sarà la mano a compiere il lavoro, ma si limiterà a gestire l’attrezzatura: spesso con elevata abilità; lavoro manuale, intarsio ligneo.
  • ovviamente sul lavoro conviene sempre utilizzare gli strumenti più produttivi, che ci consentano di ottenere un elevato risultato con uno sforzo o impegno accettabile;
  • qualora si tratti di un intervento limitato, da non riprodurre, si possono preferire utensili di semplice gestione, ma quando si tratta di opere più impegnative, ci conviene ragionare su quale strumento ci possa semplificare l’intervento ottimizzandolo. Raramente si può pensare di utilizzare un bisturi per rimuovere le incrostazioni su una parete, meglio verificare la solidità del supporto e valutare la possibilità di intervenire con microsabbiatrici, o ablatori ad ultrasuoni, o, più semplicemente, con spazzole più o meno morbide;
  • lavoro manuale, intaglio.in conclusione, il nostro è sempre l’utilizzo di strumenti, o macchine; quindi la nostra manualità si esprime in ogni caso, è essa a garantirci il risultato finale, determinandone anche la qualità, sia estetica, che meccanica o di resistenza ad usura o ambiente. Siamo noi, le nostre conoscenze e capacità
    supporto per lavoro manuale, ponteggio.
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    professionali che improntano, gestiscono e determinano l’evoluzione lavorativa, sia con macchinari complessi che con utensili. In entrambi i casi con il supporto della tecnologia.

Forse riprenderemo l’argomento, ci sarebbero anche altri luoghi comuni da affrontare, per sgomberare il campo da visioni del lavoro artigiano, favolistiche o sognatrici.
Alla prossima.

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